I "nostri" Stati generali
In questi giorni si fa un gran parlare del premier Conte e della sua idea di convocare gli Stati generali dell'economia. MI pare evidente che, dal punto di vista di chi si riconosce nella sinistra radicale, l'interesse per tale iniziativa è molto vicino a zero tuttavia il ritorno in auge del termine "Stati generali" mi suggerisce l'idea di usarlo per iniziative di portata ben più ampia. E' ormai chiaro a tutti che nessun partito politico italiano è in grado di proporre e tanto meno portare avanti un programma autenticamente progressista, egualitario ed ecologista, in grado cioè di evitare l'autodistruzione dell'umanità combattendo al contempo la disuguaglianza. Di conseguenza ritengo sia necessario il processo inverso, cioè che siano i membri della società civile (scienziati, intellettuali, economisti, semplici cittadini) a farsi promotori di questo tipo di programma e a chiedere ai partiti di sottoscriverlo. Quale modo migliore per costruire questo programma, questa specie di Green New Deal italiano, di un grande convegno, un forum: i "nostri" Stati generali, insomma. Questo vuole essere un appello rivolto a tutti gli uomini di buona volontà (e sopratutto di buone idee) che vivono nel nostro paese o che, comunque, ne hanno a cuore le sorti con la preghiera di farlo proprio, di rilanciarlo e di cercare di trasformarlo, tutti insieme, in un progetto concreto. Grazie a tutti.