La banalità del male

27.06.2020

Penso a quello che si dice degli ingegneri che progettano gli ecomostri. E' una leggenda, ma si parla sempre di gente che si è suicidata per il rimorso. Io invece credo che quello che riesce a progettare una macchina di tortura non ce li può avere i rimorsi. Il criminale che fa i calcoli per la bomba atomica crede di essere uno scienziato, il progettista che disegna le case popolari si nasconde dietro all'architettura, il nazista che parla di razza si sente antropologo, il politico che discute di flessibilità spera di essere scambiato per economista. Tutti trovano un motivo valido. Dicono che era l'unico modo per fermare la guerra o che hanno solo rispettato gli ordini, si giustificano pensando che sia l'unica maniera per dare la casa agli sfrattati, per combattere la disoccupazione, per stare sul mercato. Nei convegni e sui giornali si dice spesso che il precariato è come la pioggia. E non puoi evitare che piova, puoi soltanto aprire l'ombrello. Ma è solo una figura retorica. Il criminale riflette solo marginalmente sul crimine che sta compiendo, il suo primo pensiero è l'alibi.

                                                                                                                     Ascanio Celestini

Gianni Vannini - Blog politico
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