Non vi accogliamo.....per il vostro bene
E' talmente noto da sembrare quasi un luogo comune che, nelle situazioni emergenziali, chi detiene il potere esecutivo possa emanare qualunque provvedimento senza temere di suscitare non dico un moto di ribellione ma neanche la più piccola reazione nell'opinione pubblica. E' il caso della bozza di decreto firmata ieri da quattro ministri (Trasporti, Esteri, Interni e Salute) che stabilisce che i porti italiani "non assicurano i requisiti necessari per la definizione di "luogo sicuro" in virtù di quanto previsto dalla Convenzione di Amburgo sul salvataggio marittimo". Naturalmente è sottinteso che la conseguente "chiusura dei porti" vale soltanto per le navi delle ong visto che solo nella giornata di ieri sono sbarcati a Lampedusa circa 120 migranti. A detta del ministero dei Trasporti il decreto sarebbe "ispirato ai principi di tutela della salute dei passeggeri" (sic!) e resterà in vigore per tutto il periodo dell'emergenza Coronavirus. Vorrei sottolineare in primo luogo lo spazio risibile quando non inesistente che i quotidiani nazionali e i tg hanno riservato alla notizia e in secondo luogo la sostanziale continuità tra questo decreto (che sostiene tra le altre cose che dei migranti della Alan Kurdi dovrebbe occuparsi la Germania in quanto trattasi di nave di un ong tedesca) e quelli emanati a suo tempo dall'allora Ministro degli Interni Salvini e che gli hanno procurato più di una richiesta di rinvio a giudizio. Di certo non mi auguro che ancora una volta si debba aspettare un intervento della Magistratura per riparare ai danni prodotti dalla politica o forse sarebbe meglio dire dall'assenza di una politica in tema di accoglienza. L'unica costante che vediamo nella gestione dei flussi migratori così come in quella del Coronavirus è l'improvvisazione e la mancanza di qualunque prospettiva a medio e lungo termine. Chi si aspettava una discontinuità tra il primo e il secondo governo Conte non può che rimanere deluso e la responsabilità di questa mancata discontinuità non può che essere attribuita in massima parte alla componente della maggioranza che si autodefinisce di sinistra (faccio notare che tra i quattro ministri firmatari del decreto c'è anche quello della Salute Speranza, di Articolo Uno) e non certo all'"avvocato del popolo" e ai suoi sodali pentastellati la cui vocazione iperpopulista ci era già nota. Non soltanto Zingaretti, Bersani e soci hanno rinunciato del tutto a portare avanti la legge sullo "ius soli" (non dico in questi giorni difficili ma nei molti mesi precedenti?), adesso decidono addirittura di appiattirsi sulle posizioni salviniane dei "porti chiusi". Possiamo almeno sperare che ci sia un limite al peggio?