Prima il lavoro o la salute?
Il numero di morti, tra i contagiati da Coronavirus, largamente superiore alle altre regioni registrato in Lombardia ci deve per forza fare riflettere. Non mi riferisco tanto alle percentuali ( abbondantemente falsate dalla differente quantità di tamponi tra una regione e l'altra ) quanto proprio al numero complessivo di decessi. I motivi possono essere principalmente due: un numero più alto di persone a rischio ( non tanto gli anziani ma piuttosto i soggetti affetti da patologie preesistenti ) e una minore capacità del sistema sanitario di fronteggiare efficacemente un'emergenza. Se le cause del secondo possono essere facilmente ricondotte alla cattiva politica sanitaria della regione Lombardia ( maggior numero di ospedali chiusi e tagli più sensibili al personale medico e paramedico rispetto al resto d'Italia, assistenza sociale e sanitaria verso le persone più deboli deficitaria ) più complicato è dare una spiegazione univoca al primo. Tuttavia viene naturale pensare, trattandosi della regione più industrializzata d'Italia, che l'inquinamento e, perchè no?, lo stress da lavoro giochino una parte importante. Nessuno vuole criminalizzare in toto il sistema produttivo ma, visti anche i pericoli globali derivati dal cambiamento climatico, urge un approccio all'argomento diverso e molto più rispettoso dell'ambiente. Se ne è parlato molto anche a proposito dell'Ilva di Taranto proprio per il clamoroso conflitto tra esigenze economiche del territorio e salute pubblica. Fra coloro che devono fare un esame di coscienza non ci sono solo gli imprenditori ( italiani o stranieri che siano ), sempre molto più interessati ai profitti che al contesto sociale , ma (forse ancor di più ) le organizzazioni sindacali la cui miope tendenza alla difesa del posto di lavoro "tout court", lasciando gli interessi della collettività in sottordine, è sicuramente altrettanto responsabile dell'ecatombe umana ed ambientale che casi come quello dell'Ilva hanno causato. Il cambio di prospettiva deve essere duplice: da una parte difendere i posti di lavoro ma senza transigere in nessun modo sulla questione ambientale e della salute pubblica, dall'altra spostare finalmente l'asse della politica della Sinistra (sindacale e no ) da un'ottica prevalentemente lavorista a una basata sul reddito. Un reddito di base minimo garantito a tutti i cittadini è il primo e più importante passo verso la giustizia sociale e la salvezza del pianeta.