Profeti inascoltati

09.10.2020

Quella del 17 gennaio 1991 è una data che sarà ricordata per segnare la fine di una lunga fase della Storia umana, quella dell'egemonia dell'Occidente. Le bombe su Bagdad vogliono essere, come Bush ha detto, l'avvio della liberazione del Kuwait, ma nelle dinamiche reali che stanno sgretolando le vecchie gerarchie delle nazioni segnano il lugubre avvio della guerra del Nord contro il Sud, una guerra firmata con mano tremante dall'Italia e con mano ferma dall'Inghilterra e dalla Francia, cioè dalle due nazioni che hanno dato il volto e le regole all'età moderna. L'età moderna finisce con il probabile genocidio nel Medio Oriente così come cominciò 500 anni fa col genocidio degli indios nel lontano Occidente. Ora l'immensa comunità araba vede ad occhi nudi lo splendore terrificante dell'Occidente e capisce quel che aveva già intuito, che cioè non è più il caso di affidarsi alle istituzioni preposte alla tutela del Diritto Internazionale che ascoltano la voce del diritto solo quando essa coincide con la voce perentoria del mercato. Se, per qualche decennio, l'Islam ha tentato le vie della modernizzazione occidentale, ora ha tutte le prove in mano che quelle non possono essere le sue vie e rischia di imboccare quelle minacciose del fondamentalismo. E' del tutto probabile che, nell'immediato, la forza splendida e terrificante della coalizione occidentale abbia la meglio, ma è certo che essa ha reciso per sempre, nella coscienza profonda dei popoli del Sud, la speranza di una conquista pacifica del diritto a prendersi in mano la propria Storia. In questo momento io mi trovo a chiedere con sofferenza e umiltà ai popoli offesi (ai curdi, ai palestinesi, agli eritrei, ai somali e a ogni altro popolo della terra i cui diritti sono rimasti inascoltati) la grazia di considerarmi uno di loro. Non disperate, vorrei dire loro, siamo milioni e milioni, dentro le mura di acciaio dell'Occidente, a vivere, come se fosse nostra, la vostra disperazione e a prepararci a creare insieme a voi un mondo nuovo tenuto unito dal diritto e non dal terrore del grande Gendarme.

Ernesto Balducci

23 gennaio 1991

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