Radicali e vincenti

24.03.2020

Sembra ormai scontato che lo sfidante Democratico di Trump alle presidenziali americane sarà Joe Biden. Per la parte dell'umanità, spero cospicua, che si riconosce nelle idee della Sinistra o, comunque, progressiste si tratta, a mio avviso, dell'ennesima occasione perduta. La ragione principale della vittoria di Trump quasi quattro anni fa credo sia stata il fatto che l'elettorato americano piccolo borghese (se vogliamo chiamarlo così) o comunque quello che era uscito peggio dalla grave crisi economica del 2008 si sentiva più rappresentato, paradossalmente, da um miliardario come Trump piuttosto che da una politicante di lungo corso come Hillary Clinton, che veniva drasticamente etichettata (e non a torto) come un membro dell'establishment. Mi pare evidente che scegliere come prossimo sfidante Joe Biden, ex vicepresidente di Obama e, come tale, agli occhi dell'uomo della strada e non solo, parte integrante del "sistema", condanni già in partenza i Dem a una nuova sconfitta. Immagino già le obiezioni di qualcuno: "ma non è forse vero che il Labour Party, nel Regno Unito, pur presentandosi con un programma ragionevolmente "radical" è stato sonoramente sconfitto dal populista Johnson?" Senza dubbio, rispondo. Lungi da me sostenere che Bernie Sanders avrebbe vinto a mani basse la sfida con Trump ma: 1) avrebbe avuto comunque una possibilità, cosa che Biden secondo me non ha, 2) ma vogliamo finalmente porci una domanda decisiva per stabilire il futuro della Sinistra? La domanda è la seguente: è meglio perdere le elezioni con un programma autenticamente ispirato all'egualitarismo, alla giustizia sociale e alla solidarietà o è meglio vincerle battendo la Destra sul suo terreno, con proposte politiche totalmente asservite al neoliberismo e prive di qualunque tensione ideale (alla Matteo Renzi per intenderci)? Per quel che mi riguarda la risposta è scontata, anche perchè se lavori sugli ideali e cerchi di dare ai cittadini una prospettiva politica anche a lungo termine la sconfitta di oggi può diventare la vittoria di domani. In particolare, nel caso degli Stati Uniti, è vero che Bernie Sanders è un politico attempato e che,verosimilmente, il suo percorso non potrà essere ancora lunghissimo ma è altrettanto vero che dietro di lui c'è un grande movimento di massa e alcune grandi giovani individualità come, ad esempio, Alexandria Ocasio Cortes che, data la sua giovane età e la grande visibilità datale dal suo impegno strenuo per il Green New Deal, può a buon diritto essere considerata la candidata ideale per le presidenziali del 2024. Scelte di campo precise e obiettivi di largo respiro: questa l'unica ricetta per una Sinistra vincente.

Gianni Vannini - Blog politico
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