The Green New Deal (prima parte)

17.05.2020

Se decidessimo di prendere sul serio il cambiamento climatico dovrebbero cambiare pressochè tutti gli aspetti della nostra economia e invece sono troppi i potenti interessi costituiti che amano lo status quo. Non ultime le multinazionali dei combustibili fossili, che hanno finanziato una pluridecennale campagna di disinformazione, di occultamento e di vere e proprie menzogne sulla realtà del riscaldamento globale. Di conseguenza, quando tanti di noi cercano intorno a sé la conferma sociale di quello che ci dicono il cuore e la testa riguardo al dissesto climatico, vanno a sbattere contro ogni sorta di segnale contradditorio: non stare a preoccuparti di questa faccenda, è un'esagerazione, ci sono tantissimi problemi più importanti, non ci sono alternative, non combinerai un accidente eccetera. Perciò, perché crucciarci di fermare l'inevitabile? Questo potrebbe anche spiegare come mai tante persone serie riescono in parallelo a capire quanto siamo vicini a un punto di non ritorno e a ritenere poco serie e poco realistiche le persone che chiedono di trattare tutto ciò come un'emergenza. Ci hanno detto che fermarsi era troppo costoso, che le tecnologie pulite non erano ancora pronte. C'era un fondo di verità in queste spiegazioni ma col passare degli anni erano sempre meno fondate: il prezzo dei pannelli solari è crollato e adesso può competere con quello dei combustibili fossili, le tecnologie pulite e rinnovabili creano più posti di lavoro degli idrocarburi e, quanto ai costi in teoria proibitivi, sono stati raggranellati miliardi per condurre guerre interminabili, per i salvataggi delle banche e per i sussidi ai combustibili fossili negli stessi anni in cui le casse erano virtualmente vuote per attuare la transazione climatica. Finalmente ora, da più parti del mondo, è cominciata a arrivare la richiesta che i governi reagiscano alla crisi climatica con un ambizioso Green New Deal. E' un'idea molto semplice: durante il processo di trasformazione dell'infrastruttura delle nostre società alla velocità e nelle dimensioni invocate dagli scienziati ha la possibilità, che capita una sola volta a secolo, di sanare un sistema economico che sta voltando le spalle su più fronti alla maggioranza degli abitanti del nostro pianeta. Perché i fattori che stanno distruggendo il nostro pianeta stanno anche distruggendo la qualità della vita della gente in tante altre maniere, dalla stagnazione degli stipendi all'aumento delle disuguaglianze, ai servizi in disarmo fino alla distruzione di qualsiasi coesione sociale. Affrontare questi fattori sottostanti ci dà l'occasione di risolvere in un colpo solo parecchie crisi intrecciate. Possiamo creare centinaia di ottimi posti di lavoro in tutto il mondo, investire nelle comunità e nelle nazioni più sistematicamente emarginate, garantire sanità e assistenza pubblica all'infanzia e tanto altro. L'esito di queste trasformazioni sarebbero sistemi economici pensati per proteggere e rigenerare i meccanismi di sopravvivenza del pianeta e rispettare e sostentare la gente che da essi dipende.

                                                                                                                   Naomi Klein (2019)

                                                                                                               (fine prima parte)


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